CESARE ROLLI musicista e compositore emergente

by Mimmo

ZOOM SU CESARE ROLLI UN MUSICISTA SALENTINO CHE A 33 ANNI E’ GIA’ APPREZZATO A LIVELLO NAZIONALE

Cesare Rolli

Cesare Rolli, musicista e compositore 33enne di Galàtone (Le), dopo il diploma in violoncello con i Maestri Roberto Chirizzi e Paolo Ferulli al Conservatorio Tito Schipa di Lecce, ha studiato composizione con Giuseppe Gigante e si è perfezionato con Ivan Fedele all’Accademia Santa Cecilia di Roma. Si è anche laureato in Lettere Moderne nel 2014 all’Università del Salento col massimo dei voti. Nel 2017 ha vinto il concorso internazionale “Piero Farulli” di Firenze. Le sue composizioni sono state commissionate da Biennale di Venezia, Festival “Contrasti” di Trento, Festival “XVII secolo”, Orchestra Ico Tito Schipa” di Lecce, Festival Organistico del Salento, Dima International Music Competition ed eseguite da Alberti, Mattevi, Di Felice, Cescon, I Piccoli Pomeriggi Musicali, Orchestra di Toscana, Terminal Quartet, Ensamble 900, New Made Ensamble, ModoContrario, ViolOpera, Coro Akses, New Gates Trio. Tra i suoi lavori, editi da Ricordi e da Sconfinarte, trasmessi da Euroclassical, ci sono “Solo quando” per pianoforte e soprano,”Vanitas” per sestetto vocale, “Colorways” per flauto, fagotto, pianoforte, “Cantus” per flauto, violino, violoncello; “Louksna” per flauto, clarinetto, violino, viola, violoncello; Flowering per flauto, viola, arpa; “Pneuma” per flauto; “Rubik’s Cube” per clarinetto e violino, “Bach Suite”, “Hali”, “Mosaico fluido” e “Fiume di suoni” per orchestra da camera. A Bologna, nell’ambito del “Concorso 2 Agosto” per la ricorrenza del ricordo delle vittime della strage alla stazione ferroviaria, è stato eseguito dall’Orchestra Tcbo diretta da Marco Angius, e trasmesso da Rai5 e Rai Radio 3, il brano di Cesare Rolli “Flou”, secondo classificato al concorso bolognese. Al musicista salentino abbiamo posto alcune domande:

Quanto è stata trascinante, la vittoria al Premio Farulli di Firenze nel 2017 con “Zooming”, per la sua carriera?
-<La vittoria di quel concorso – sottolinea Cesare Rolli – è stata una grande soddisfazione sia perchè è stato riconosciuto un valore, da parte di una commissione prestigiosa, al mio primo quartetto per archi, a cui tenevo particolarmente, e sia perchè mi ha dato la possibilità di vedere pubblicata l’opera dalla casa editrice Ricordi. Il pezzo nasce immaginando le figure musicali come se fossero corpuscoli da poter analizzare, osservare e ingrandire al microscopio. I primi tre movimenti, infatti, sono brevi e differenti percorsi di ingrandimento, avvicinamento, svelamento di una figura o di un elemento musicale. Ogni movimento è caratterizzato da una direzione di sviluppo ben determinata. Da una parte sono singoli percorsi, ma dall’altra vi è un unico processo generativo>.

Quali sono stati i suoi modelli stilistici?
-<Agli inizi – dice Rolli – sono stati Ligeti, Messian, Berio, Sciarrino, Benjamin e Ivan Fedele col quale mi sono perfezionato all’Accademia Santa Cecilia di Roma. Certamente da allora il mio linguaggio si è modificato e continuerà a modificarsi pur mantenendo tratti caratteristici. Scrivere musica è un lavoro continuo di ricerca, attraverso vari percorsi>.

Della sua opera “Duplicità di uno specchio d’acqua” per pianoforte, perchè lei ha detto che osservando un lago si può rimanere sia incantati dal paesaggio riflesso ma anche turbati dal contrasto tra superficie calma e profondità agitata?
-<Partendo da queste osservazioni – spiega Cesare Rolli – ho sviluppato il pezzo dividendolo in due parti nettamente in contrasto e lavorando contemporaneamente su due figure musicali accomunate da una scrittura a specchio ma in opposizione fra loro timbricamente>.

Durante il lockdown il francese New Gates Trio ha eseguito in streaming il suo “Flowering” , haiku per flauto, arpa e viola. Crede in questa nuova forma di comunicazione quale futuro per l’arte post -Covid?
-<Credo che lo streaming dei concerti non possa assolutamente sostituire i concerti dal vivo ma è stato un modo affinchè la musica non si fermasse. Magari in futuro potrà restare accanto ai concerti dal vivo per consentire una più ampia partecipazione e raggiungere in diretta persone impossibilitate a essere presenti>.

I suoi lavori comprendono spesso l’uso della voce umana. Quanto c’è di “religioso” nei brani corali?
-<Nel momento in cui si scrive un brano vocale – replica Rolli – su testo sacro, automaticamente si entra in contatto con il religioso. Il modo poi in cui si realizza questo contatto è sicuramente influenzato da quelle che sono le proprie convinzioni e dal modo di rapportarsi ad un a dimensione spirituale>

Da uomo del Sud, qual’è il suo rapporto con la tradizione bandistica?
-<Per noi meridionali – sottolinea Cesare Rolli – i concerti bandistici sono tra i primi contatti che si hanno con la musica. Un bellissimo ricordo infantile che mi affiora vivissimo è che durante le feste patronali a me piaceva tantissimo soffermarmi sotto la cassarmonica per ascoltare meglio le esecuzioni delle bande. Proprio da lì i miei genitori capirono quella che sarebbe stata la mia vocazione. Per quanto riguarda la tradizione, in musica come in qualsiasi altro ambito, non può essere ignorato il rapporto con le nostre origini>.

Quali sono, infine, i suoi progetti attuali e quali quelli nel cassetto?
-<Sto lavorando ad un brano per clarinetto e pianoforte – conclude Rolli – mentre in futuro mi piacerebbe molto scrivere un lavoro di teatro musicale>.

Paolo Martina

 

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