AD APRILE IN PUGLIA ED IN SICILIA POTREBBERO RIPRENDERE A TENERSI FESTE E PROCESSIONI. Le Conferenze Episcopali delle due regioni favorevoli alla “ripresa”. In Puglia ruolo primario per i volontari nel far rispettare le norme antiCovid. I Vescovi siciliani, invece, dicono no ai fuochi d’artificio

by Mimmo

torneranno ad accendersi le luminarie per le feste

FESTE E PROCESSIONI CONTO ALLA ROVESCIA PER IL RITORNO AD UNA GRADUALE NORMALITA’.

Nonostante le varianti e sottovarianti del Covid-19 e gli echi di guerra destino ancora tanta apprensione, dal prossimo mese di aprile, almeno per quel che riguarda le regioni di Puglia e Sicilia, ci dovrebbe essere il via libera alle feste e alle processioni. Quella che ormai è più di una semplice intenzione, ha preso ancora più corpo nelle ultime ore tanto che sia la Conferenza Episcopale Pugliese, presieduta dall’arcivescovo di Otranto Donato Negro, che quella siciliana guidata dal Vescovo di Acireale Antonino Raspanti neoletto presidente, alla vigilia delle celebrazioni per la Settimana Santa e la Pasqua, si sono espresse in tal senso senza tralasciare messaggi e inviti alla solidarietà per chi soffre.

i Vescovi di Puglia

La Conferenza Pugliese ha diramato un eloquente comunicato.

la conferenza episcopale siciliana

Dai 18 vescovi pugliesi titolari di altrettante diocesi, insomma, è arrivato il messaggio che tutti gli operatori del settore aspettavano da tempo. La Conferenza Episcopale di Puglia di cui è segretario il Vescovo della diocesi di Conversano-Monopoli Giuseppe Favale e vicepresidente l’arcivescovo di Lecce Michele Seccia, con una nota ha voluto sottolineare che un ruolo importante nella ripresa di processioni e feste lo avranno i volontari e le associazioni di volontariato che saranno impegnate a garantire il rispetto, da parte di tutti, delle norme anti-Covid. -<La ripresa di una prudente normalità e l’intenzione del Governo di porre fine allo stato di emergenza entro il 31 marzo – si legge nella nota dei vescovi pugliesi – ci permettono di guardare con maggiore serenità anche alla celebrazione delle feste religiose. È vivo desiderio dei vescovi pugliesi, infatti, ridare vita a questi momenti religiosi e sociali così importanti per il cammino delle nostre comunità ecclesiali, sapendo tenere sempre insieme i percorsi di catechesi, i momenti celebrativi e le scelte di carità. Le feste religiose devono continuare ad essere un momento forte, atteso e preparato dalle nostre comunità, in cui si esprime la bellezza della religiosità popolare>. Si faranno le patronali, le processioni, torneranno le bande a suonare nelle piazze e per le strade, si monteranno le luminarie, saranno al lavoro gli apparatori, gli artificieri, i commercianti ambulanti per le fiere e quant’altro, però, con giudizio, moderazione e rispettando le norme . -<L’emergenza umanitaria – prosegue la nota dei Vescovi pugliesi – e le nuove povertà legate alla pandemia richiamano tutti a vivere le manifestazioni con sobrietà e con segni concreti di solidale vicinanza. Le processioni e le celebrazioni all’aperto, tuttavia, saranno consentite con il nulla osta dell’ordinario del luogo e, come previsto dalla Legge, previa comunicazione al Comune e all’autorità di Pubblica Sicurezza, competente per territorio, almeno 3 giorni prima>-. Nelle chiese e nei luoghi chiusi, inoltre, le disposizioni di sicurezza anti-Covid resteranno invariate. Dopo due anni di fermo obbligato, insomma, adesso, a quanto pare, si potrà tornare a partecipare ai riti della Settimana Santa e alle relative processioni che, in Puglia specialmente, sono, in pratica, il preludio alle grandi feste popolari di primavera, estate ed autunno. Un ritorno ad una graduale normalità, quindi, che potrebbe iniziare il prossimo1° aprile per dare il via a quella che i Vescovi pugliesi hanno definito “l’espressione della bellezza della religiosità popolare”. In Sicilia, invece, il via libera dovrebbe slittare alla Domenica delle Palme. I 18 Vescovi siciliani al termine della sessione primaverile della Conferenza Episcopale, pur esprimendosi in tal senso hanno invitato a non sparare fuochi d’artificio per solidarietà umana al popolo ucraino. -<Uomini, donne, bambini e anziani di quella nazione – hanno scritto i Vescovi siciliani in una nota – in questi giorni sono atterriti e uccisi dalle bombe belliche. In segno concreto di solidarietà invitiamo a convertire il corrispettivo dei fuochi d’artificio in aiuti umanitari ai profughi che saranno accolti nelle nostre diocesi e nelle nostre città>.

Fabrizio Carcagni

 

i “perduni” di Taranto

la processione di Marsala (Trapani)

La processione dei misteri di Maglie (Lecce)

La processione con l’Addolorata  di Trapani

Il mesto corteo di Gallipoli (Lecce)

Gesù morto della processione dei misteri di Lecce

la processione dei misteri di Palermo

la processione di Talsano (Taranto)

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