MICHELE LUFRANO ALTRO MITO E STORIA DELLE BANDE DA GIRO. Fu allievo di Gennaro Abbate e Giovanni Orsomando ma anche maestro di Riccardo Muti. Percorreva 200 km con grandi sacrifici per seguire le prime lezioni di musica alla fine degli anni ’30

by Mimmo

Dopo Gioacchino Ligonzo ci occupiamo di un altro personaggio del passato che ha avuto un ruolo di primo piano nel panorama bandistico meridionale e nazionale diventando anch’egli mito e storia: il Maestro Michele Lufrano. Le marce sinfoniche da lui composte vengono suonate ancora oggi da moltissime bande da giro e sono un vero e proprio patrimonio della cultura musicale bandistica. -<La struttura armonica delle mie marce – ebbe ad affermare Lufrano nel 1981 in una intervista ad una radio privata della provincia di Caserta – è basata sulla musica moderna con un sottofondo come se la banda avesse anche degli strumenti elettronici. Forse anche per questo le mie marce piacciono pure ai giovani. Ho sempre puntato – aggiunse Michele Lufrano – su una melodia fresca e non stagnante. Questo è stato sempre il mio principio di compositore>. Lufrano ci ha lasciato, insomma, un tesoretto rappresentato da innumerevoli composizioni e trascrizioni per banda.

Fabrizio Carcagni


Anche il suggestivo ritratto del Maestro Michele Lufrano viene tracciato dal musicologo Pierfrancesco Galati.

Nato il 15 aprile 1915 a Sant’Arcangelo di Potenza, giovanissimo indirizzò i suoi interessi verso la musica intraprendendo studi specifici che gli consentirono di diventare prima un valente solista di flicorno soprano, entrando a far parte di varie bande tra cui quella prestigiosa di Squinzano (Lecce) diretta dal grande Maestro Gennaro Abbate, e poi, un eccellente compositore e direttore d’orchestra.

Gennaro Abbate 

Fu proprio con Gennaro Abbate che Lufrano iniziò ad apprendere i segreti delle composizioni e delle direzioni bandistiche. Michele Lufrano, a fronte di grandi sacrifici per coprire i circa 200 km. di distanza coi mezzi dell’epoca, si recava spesso da Sant’Arcangelo a Squinzano, dove Abbate dirigeva il concerto bandistico cittadino che oggi porta anche il suo nome, per seguire le lezioni del musicista originario di Bitonto (Bari) che aveva lasciato i grandi teatri dell’Est Europa per dedicarsi alla banda che il fratello Ernesto, morendo, aveva improvvisamente lasciato. Michele Lufrano iniziò a dirigere, sia pur in maniera non ufficiale, nel 1930 a soli 15 anni. Nel 1938 divenne Maestro della banda di Sant’Arcangelo, il suo paese, quindi diresse la banda di Roccanova (Potenza) e poi direttore della banda del 226° Reggimento Fanteria Divisione Arezzo dell’Esercito Italiano. Negli anni ’40 diresse la banda di Valsinni (Matera).

Giovanni Orsomando

In seguito iniziò gli studi di composizione per corrispondenza col Maestro Giovanni Orsomando, direttore di varie bande, compositore di tante marce sinfoniche ancor oggi nel repertorio delle bande da giro e padre di Nicoletta Orsomando l’annunciatrice Rai recentemente scomparsa. Lo studio musicale epistolare fu intervallato da periodici incontri personali con lo stesso Orsomando avvenuti a Caserta.  Dopo aver diretto la banda di Guardiagrele (Chieti) e, nel 1950, il concerto bandistico di Carovigno (Brindisi), succedendo sul podio al Maestro Franco Patanè, nel 1951 fu chiamato a Squinzano (Le) come vice-Maestro di Gennaro Abbate. Le successive tappe del musicista potentino toccarono poi le città di Lanciano (Chieti) dal 1952 al 1956 e dal 1960 al 1962, Conversano (Bari) dal 1957 al 1959, Mottola (Taranto) dal 1961 al 1963 e Castellana Grotte (Bari) dal 1964 al 1965. Nel 1966 vinse il concorso per la direzione della banda di Francavilla Fontana (Brindisi) che gli permise una permanenza nella città degli Imperiali per ben 13 anni.

Rita Talarico soprano

Il 21 aprile 1967 al teatro Italia di Francavilla Fontana fu incaricato di dirigere l’Orchestra del Petruzzelli di Bari in Traviata di Verdi con, nel cast, il soprano Rita Talarico, il tenore Manlio Rocchi  e il baritono Sergio Brunello .

Manlio Rocchi tenore

Il 26 giugno dell’anno successivo diresse poi, nello stesso teatro, Rigoletto di Verdi. Gli anni trascorsi con la banda di Francavilla furono segnati da attriti col capobanda Nino Ippolito, valente compositore, per via delle composizioni da inserire nella distinta da presentare alla Siae, società per i diritti d’autore. Nonostante la perdita della moglie Michele Lufrano continuò a dirigere con zelo e competenza e fu alla guida dei concerti bandistici “F. Burco” di Squinzano, seconda formazione cittadina sorta alla fine degli anni ’60, Pescara Regione Abruzzo che aveva sede a Cepagatti (Pescara), Chieti, Gravina di Puglia (Bari), Manduria (Taranto).

Nino Ippolito in un dipinto

Durante l’ultimo anno alla guida del concerto bandistico “F. Burco” di Squinzano ritrovò nell’organico degli esecutori il Maestro Nino Ippolito. L’ultimo complesso bandistico diretto dal Maestro Michele Lufrano fu quello di Teano (Caserta) che diresse per 75 giorni di contratto. Rifiutava sempre di soggiornare in albergo e preferiva dormire nell’alloggio occupato dal resto della banda per star vicino ai musicanti. Sul finire degli anni ’80 ad Arnesano (Lecce) mentre dirigeva, durante un matineè, Tosca di Puccini, fu costretto ad interrompere l’esecuzione per via degli schiamazzi di alcuni litigiosi giovinastri che volle personalmente redarguire. Solo su pressante invito di numerosi spettatori, riprese a dirigere, concludendo poi l’opera tra gli applausi. Fu un prolifico compositore. Ha scritto numerose marce per banda, poemi sinfonici, balletti. Ha trascritto per banda molte opere del melodramma italiano ed europeo. A Molfetta, impartì le prime lezioni di musica a Riccardo Muti.

Riccardo Muti

Tra Natale 1995 e Capodanno 1996 le sue condizioni di salute iniziarono repentinamente a peggiorare è subì alcuni ricoveri in ospedali e cliniche. A causa di un ictus si spense alle ore 11 del 17 febbraio 1996 in una casa di riposo di Noci (Bari). Nel 2020 Benedetto Grillo per la casa editrice Laterza ha pubblicato il volume “Michele Lufrano, Maestro della letteratura bandistica”.

Pierfrancesco Galati
musicologo, storico della musica

Lufrano al termine di Traviata nel 1967 con i cantanti

locandina della banda “F. Burco” di Squinzano con Lufrano direttore

Michele Lufrano sul podio della banda di Cepagatti (Pescara)


Composizioni del M° Michele Lufrano:

MARCE SINFONICHE

la partitura di SQUINZANO marcia sinfonica di Lufrano

Amalfi, Campoliuto, Casertana, Cepagatti in festa, Fantastica,
Firenze, Giovannino, Gran Sasso, Italia, La Classica, Le Dive,
Marcia Caratteristica, Omaggio a Francavilla Fontana, Omaggio a Lanciano, Palermiti, Potenza, Primavera, Puglia, Regione Abruzzo, Salvitelle, San Remo, San Siro, Siena, Sorrentina,
Squinzano, Veneziana, Vette Bianche.

MARCE MILITARI
4 Maggio, Balsorano, Capri, Irpinia, Ischia, La Brillante, Lettere,
Marcantonio, Marcia Bizzarra, Marcia Trionfale, Marina, Matera,
Montemario, Omaggio alle Poste, Pescasseroli, Roma, San Potito, Scherzo Marciabile.

POEMI SINFONICI
La grande festa, Sul lago di Como, Tempesta.

DANZE PER BANDA
Danza italiana, Danza spagnola, Fox – trot n° 1, Slow moderato n° 2, Suite sinfonica di balletti, Tango n° 3.

COMPONIMENTI SINFONICI
Capriccio romano, Concerto Folkloristico, Impressioni Sinfoniche
Quadro Sinfonico, Stornelli Romani, Sulla Costa Azzurra.

Il M.o Lufrano in una delle ultime apparizioni in pubblico

Lufrano sul podio della banda di Francavilla Fontana

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