IL MAESTRO OVUNQUE APPEZZATO E RICHIESTO. A 75 anni d’età medita il ritiro ma impresari, comitati e pubblico lo fanno tornare in cassarmonica per altre lunghe applaudite stagioni
Ultima parte della biografia del Maestro Nicola Centofanti, un grande ed apprezzato direttore d’orchestra. La seconda parte ci ha presentato un uomo dedito completamente alla sua professione, un compositore di marce sinfoniche di prim’ordine, un trascrittore di musica ed anche un innovatore del mondo bandistico che non ha lesinato di puntare sulla musica leggera e sul jazz per il rilancio del repertorio. Lo abbiamo lasciato nel 1974 alla guida della banda di Lanciano sua città natale che lo riceve sul podio dopo 7 anni e dopo le esperienze pugliesi indimenticabili di Castellana (Ba) e Conversano (Ba). Il suo ritorno a casa, in Abruzzo, quindi, è sottolineato dall’introduzione nell’organico bandistico dei cantanti lirici. Si tratta della prima innovazione a cui il Maestro abruzzese mette mano. L’esperimento dura due anni. Due stagioni ricche ancora di apprezzamenti ma sottolineate dal desiderio del pubblico, degli appassionati, di vedere nella banda il simbolo della trasfigurazione immaginaria dell’opera lirica con l’orecchio ai protagonisti scenici rappresentati dagli strumenti a fiato e non dalle voci umane. Nel 1976, così, finita la sperimentazione Nicola Centofanti decide di tornare all’antico e, approdando in Campania, accetta di dirigere il concerto bandistico Città di Benevento imperniato sui tradizionali schemi dei solisti-strumentisti.
Onorato il contratto con la formazione bandistica della città campana della strega, nel 1977 sono ancora gli impresari pugliesi a convincerlo a tornare nella terra di grandi bande e stavolta Centofanti prende la via del lembo più estremo andando a dirigere il concerto bandistico “Schipa-D’Ascoli” di Lecce che conta solisti di livello come Nino Farì, Ugo Guidano, Vincenzo Ciliberti, Elmo Saccoccia, Antonio De Iaco.
Per due stagioni, con la banda salentina ottiene ancora tanti apprezzamenti. Nel 1979 c’è il ritorno a Conversano (Ba), un ritorno atteso sia dallo stesso maestro che dagli organizzatori della banda pugliese, che dal pubblico di estimatori. Nel 1980 arriva, invece, un’altra novità pugliese per il Maestro Nicola Centofanti: sottoscrive il contratto col concerto bandistico di San Giorgio Jonico (Taranto) che conduce nelle piazze del Sud per ben 5 stagioni tra sempre crescenti applausi. Un’altra importante esperienza pugliese, insomma, che segna la carriera di Centofanti.
A questo punto all’età di 72 anni, nel 1985, c’è il ritorno in Abruzzo e un nuovo contratto con la banda di Chieti.
Il complesso teatino riabbraccia il Maestro, che ha ancora tanta energia e passione da trasmettere, per 4 stagioni. Al compimento del 75.° anno d’età Nicola Centofanti decide di riporre la bacchetta nella custodia. I successi e le tante bande dirette in stagioni lunghe, stressanti e impegnative sembrano far accomodare il musicista lancianese in salotto. Le pressanti chiamate di organizzatori, comitati e impresari, però, e soprattutto il richiamo del pubblico, a sorpresa, dopo due anni, lo fanno tornare in cassarmonica. Quando iniziava le prove di una nuova stagione, di solito qualche settimana prima di Pasqua, arriva a casa senza voce: non era tenero con chi sbagliava le esecuzioni nell’importante periodo prestagionale. Nel 1991 accoglie la proposta di tornare ancora a Conversano quasi alla soglia degli 80 anni.
Nel 1992, poi, è sotto contratto con la banda di Mottola (Ta), ennesima tappa pugliese.
Carriera finita? Macchè. Nel 1993 a 80 anni suonati Nicola Centofanti sale sul podio della banda di Gravina (Bari).
Altro rientro a Chieti nel 1994. Si tratta, però, dell’ultima stagione che fa segnare un record di presenze nel mondo delle bande. Nel 1995 le condizioni di salute del maestro iniziano a preoccupare. Il suo cuore cessa di battere la vigilia di Natale del 1997 messo a dura prova dalla scomparsa della moglie Lidia avvenuta un anno prima e con la quale nel 1994 aveva festeggiato le nozze d’oro. Al suo funerale, partito dalla casa di via Puccini a Pescara, una piccola banda organizzata da amici ed appasionati, molti in lacrime dietro al feretro, gli ha dato l’ultimo saluto suonando alcune delle sue composizioni.
Al Maestro Nicola Centofanti sono stati intitolati i concerti bandistici di Chieti e di San Giorgio Jonico.
Fabrizio Carcagni
Composizioni del Maestro Nicola Centofanti
MARCE SINFONICHE:
Abruzzo, A Lidia, Alla Corrida, Anima Abruzzese, Apoteosi, Ariete, Armonie d’Abruzzo, Asso di Cuore, Aterno, Bandiere Al Vento, Carbinia, Conversano 79, Cuore d’Ascoli, Est-Ovest, Europa, Festosa, I Granatieri, Il Colonnello, Italia 90, Lanciano, Lucera 89, Marcia Caratteristica, Marcia Militare, Mattinata Primaverile, Omaggio ad Atessa, Omaggio a Carovigno, Passa La Banda, Rinascita, Roma, Settebello,Terra d’Abruzzo, Terra Frentana, Terra Nostra, Vette D’Abruzzo, Via Appia.
MARCE FUNEBRI:
2 Novembre, Mestizia, Venerdì Santo.
ARRANGIAMENTI E COMPOSIZIONI PER BANDA:
Concerto Per Flauto e Banda, Concerto Per Flicornino Sopranino e Banda, Fantasia Ritmica, Pagine Sinfoniche.
TRASCRIZIONI PER BANDA:
La Traviata, Turandot, I Vespri Siciliani.