PAOLO FALCICCHIO GRANDE MAESTRO. HA LEGATO IL SUO NOME A QUELLO DELLA BANDA DI GIOIA DEL COLLE (Bari). Originario di Alessano (Lecce) si trasferisce a Napoli perchè il padre Giuseppe lo avrebbe voluto farmacista ma il richiamo della musica fu più forte ed abbandonati gli studi universitari si iscrisse al Conservatorio Musicale partenopeo.

by Mimmo

Un altro grande Maestro del passato per colorire ancor più l’arcobaleno delle grandi figure che alle bande musicali hanno donato una intera vita. Non poteva mancare nella nostra galleria il Maestro Paolo Falcicchio legato a doppio filo alla banda di Gioia Del Colle. La sua figura ha fatto storia non solo nel novero delle bande pugliesi che pure vantano organici sia nel passato che nel presente di grande valore artistico. Operò anche molte trascrizioni per banda di note opere liriche. Molti gli aneddoti che hanno caratterizzato un musicista che sul podio si trasformava, si elettrizzava, a volte diveniva quasi insopportabile ai musicanti che non volevano seguire le sue indicazioni. Celebri anche le sane rivalità coi colleghi direttori come Abbate e Piantoni. Ma andiamo con ordine, iniziamo questa prima parte della biografia con le origini.

Il M° Paolo Falcicchio in età avanzata

Paolo Falcicchio è nato il 21 giugno 1879 ad Alessano (Lecce) centro del Capo di Leuca a 57 km. dal capoluogo, oggi conta 6mila abitanti, cittadina nota anche per aver dato i natali al Vescovo Antonio Bello, più noto come Don Tonino Bello, dichiarato venerabile da Papa Francesco il 25 novembre 2021. Ad avviare alla musica Paolo Falcicchio furono i genitori Giuseppe Falcicchio e Vincenza Cosi poichè il nonno paterno di Paolo Falcicchio, originario di Altamura (Bari) era un valente direttore d’orchestra che si era stabilito ad Alessano (Lecce) dopo aver sposato una nobildonna del posto: Elisabetta Orsi. A 6 anni Paolo Falcicchio apprende le prime nozioni musicali e viene iscritto anche alla scuola “Francesca Capece“, con annesso convitto, di Maglie (Lecce), cittadina a 30 km. da Alessano.

il monumentale ingresso, com’è oggi, della Scuola “F. Capece” di Maglie (Lecce)

Paolo Falcicchio si formerà in quella scuola e la frequenta fino alla maturità classica. Raggiunto il traguardo del diploma il padre Giuseppe gli espresse il desiderio di vederlo iscritto all’Università nelle facoltà farmacistiche. Paolo Falcicchio così si trasferìisce a Napoli per iscriversi a Chimica Farmaceutica presso l’ateneo partenopeo. Il richiamo della musica, però fu troppo forte e ben presto Paolo Falcicchio cancella con un colpo di spugna il desiderio del padre abbandonando gli studi e senza far sapere nulla al genitore si iscrive al Conservatorio Musicale “San Pietro a Majella” di Napoli dove con buon profitto ottiene il diploma in direzione d’orchestra all’età di 21 anni. Agli inizi del nuovo secolo viene ingaggiato, quindi, come violinista al teatro San Carlo Di Napoli dove resta in organico orchestrale fino al 1904.

il teatro “San Carlo” di Napoli uno dei più antichi teatri d’opera al mondo

Nel 1905 il concerto bandistico di Alessano (Lecce) lo invita ad accettare il ruolo di direttore d’orchestra e così, nella cittadina natìa inizia la sua carriera di direttore di banda che, tra consensi e attestazioni tangibili, anche fuori dai confini regionali, lo porterà a divenire un Maestro che ha lasciato il segno nel mondo delle bande da giro e non. All’età di 35 anni, dopo circa nove anni di gavetta alla direzione della banda di Alessano arriva il momento del matrimonio. Così nel 1914 si sposa con Rosa Stasi che poi gli regalerà tre figli: Giuseppe, Leida, Giuseppina. Due figli portano il nome, dunque, del padre Giuseppe. Qualche anno dopo avviene un episodio singolare e significativo al tempo stesso che porterà Falcicchio ad un legame importante: quello con la banda di Gioia Del Colle (Bari), legame durato per decenni.. La banda di Gioia, diretta dal M° Domenico Colucci, in una delle piazze pugliesi durante una festa fu scritturata insieme alla banda di Alessano. Il direttore della banda di Gioia notate le qualità del giovane Maestro di Alessano, rivolgendosi ai due maggiori solisti del suo complesso, Raffaele Chiaia, flicornino soprano e Giacomo Argento, trombonista, disse loro: -<Fate attenzione a quel giovane direttore!>-.

Raffaele Chiaia, flicornino

Giacomo Argento, trombone

Come che sia stato nel 1920 Falcicchio firma il contratto con la Banda di Gioia Del Colle. Si dice che a caldeggiarne l’ingaggio siano stati proprio Chiaia e Argento che per molti anni legheranno il loro nome, assieme a quello di Paolo Falcicchio direttore, ai grandi successi della banda di Gioia Del Colle. Nel 1924, dopo 4 anni costellati da applausi e consensi la banda di Gioia Del Colle diretta da Falcicchio partecipa ad un concorso internazionale che si tiene a Venezia ed ottiene il primo premio assoluto.

La banda di Gioia Del Colle diretta da Paolo Falcicchio nel 1924, primo premio al concorso internazionale di Venezia

Altro concorso nel 1928, anche stavolta la banda , al concorso per il Littoriale di Bologna, ottiene la medaglia d’oro e viene dichiarata fuori concorso per l’alto grado di esecuzione musicale. Un anno dopo a Roma il concorso è riservato ai professionisti e puntuale arriva l’affermazione del complesso diretto da Paolo Falcicchio che ottiene nuovamente il primo premio.

La Banda di Gioia del Colle nel 1929 con Falcicchio direttore, in posa con Pietro Mascagni che volle incontrare Falcicchio.

Si dice che Pietro Mascagni venuto a conoscenza delle esecuzioni di Cavalleria Rusticana da parte della banda diretta da Falcicchio espresse il desiderio di incontrarlo per dargli alcuni consigli su come suonarla, per tutta risposta, però, Falcicchio, che non gradiva consigli da nessuno, rispose: -<Il Maestro Mascagni faccia il compositore,  a quello di direttore ci penso io>-.  Pietro Mascagni dopo aver ascoltato l’esecuzione della sua Cavalleria Rusticana, invece, sottolineò compiaciuto: -<Questi artigiani della musica vanno ben oltre le più rosee intenzioni di noi compositori!>-.Dopo tanti successi e i frequenti viaggi in lungo e in largo per lo stivale nel 1930 Paolo Falcicchio chiude il capitolo, ma sarà solo il primo, con la banda di Gioia Del Colle. Forse per un contrasto con gli amministratori della banda gioiese ai quali voleva dimostrare che non c’era futuro senza di lui sul podio, oppure perchè i suoi metodi zelanti avevano irritato oltremodo i musicanti, oppure per via di una donna, si aprì una crepa insanabile con gli amministratori della banda di Gioia Del Colle. Nel 1930 Falcicchio, così, firmò un nuovo contratto, stavolta con il concerto bandistico “Città di Foggia”.  Nel Gargano rimase a dirigere per alcuni anni mietendo altri successi e accaparrandosi la simpatia dei numerosi appassionati della musica bandistica.

Fabrizio Carcagni

…continua

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