NICOLA CENTOFANTI UNA VITA TRASCORSA IN CASSARMONICA. Ecco un altro grande Maestro del passato a cui dedichiamo attenzione, apprezzamento e ammirazione. Ha lavorato in Abruzzo, Puglia e Campania con grande passione. Le sue composizioni sono nel repertorio di molte bande

by Mimmo

NICOLA CENTOFANTI E L’AMORE PER LA BANDA

Sessant’anni sul podio non sono certo una bazzecola. Il Maestro Nicola Centofanti, altro gigante della musica bandistica ed emblematica figura del passato, ha trascorso una vita intera a suonare e dirigere. Un musicista a tutto tondo che viene considerato dagli appassionati uno dei migliori direttori di banda italiani. E’ stato anche un apprezzatissimo compositore di marce sinfoniche, molte della quali ancora oggi sono nel repertorio di tante bande da giro. Centofanti è stato pure ottimo trascrittore di musica per banda, e, soprattutto, un innovatore essendo stato tra i primi ad inserire i cantanti lirici nell’organico della banda. Con la sua “Fantasia Ritmica”, poi, ha lanciato l’idea di modernità ed ha portato i successi della musica leggera, il jazz e le musiche da film, nel repertorio delle bande. Nel 1997 Centofanti è scomparso lasciando un patrimonio di composizioni davvero invidiabile. Non son mancati, poi, i suoi preziosi contributi e suggerimenti a chi gli chiedeva quale fosse il futuro del mondo bandistico. -<Il repertorio delle nostre bande – ebbe a dire Nicola Centofanti in una intervista per Rai Abruzzo alla metà degli anni ’80 – presenta un grosso problema. Lo dico da anni: se vogliamo far sopravvivere le bande dobbiamo rinnovare il repertorio poichè la banda ha esaurito il suo cammino con la musica lirica. Non è più il solo mezzo popolare per la diffusione della musica poichè con radio, tv, dischi e quant’altro il discorso è cambiato. – <C’è bisogno di dare maggior spazio – aggiunse Centofanti – alla musica sinfonica. Ma, sia ben chiaro, non ci può essere un solo innovatore: bisogna muoversi tutti insieme. La banda non ha una letteratura propria – precisò ancora Centofanti – le marce sono le sole composizioni originali per banda, perciò occorre lavorare per creare una letteratura bandistica e proseguire il cammino intrapreso dal grande Alessandro Vessella che diceva che la banda deve allietare ma anche educare>.

Alessandro Vessella

Un messaggio chiaro da parte del Maestro Nicola Centofanti che con la sua presenza ha marchiato a fuoco il valore delle bande del Sud dirigendo 14 complessi, 8 in Puglia, 5 in Abruzzo e 1 in Campania, durante la sua lunga e luminosa carriera.

Eccovi la prima parte della sua biografia che proseguiremo a pubblicare a breve.

Nicola Centofanti è nato a Lanciano (Chieti) il 16 aprile 1913. Direttori di banda e musicisti furono anche il nonno Nicola, il padre Paolo

Paolo Centofanti, il padre fu anch’egli musicista direttore di banda

e lo zio Augusto.

Augusto Centofanti lo zio

Il padre gli lasciò libera scelta sul futuro da intraprendere ma lui scelse senza indugi la musica e andò a studiare a Pescara con il Maestro Michele Muzii compositore scomparso purtroppo giovanissimo tanto che Centofanti fu costretto a trasferirsi a Roma per studiare composizione con il Maestro Riccardo Storti.

Il Maestro Riccardo Storti insegnò composizione a Nicola Centofanti

Successivamente ha studiato specificatamente composizione per banda con il Maestro Alfredo Palombi (1875-1954), successore di Alessandro Vessella (1860-1929) all’Accademia Nazionale di musica Santa Cecilia di Roma. Nicola Centofanti dopo aver superato i più severi esami, poi, non si fermò e approfondì con passione lo studio oltre che del pianoforte, anche di contrabbasso, violino, sassofono e altri strumenti a fiato, per capire bene le tecniche di ogni strumento. Si è diplomato in pianoforte, a pieni voti, presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma. Nei primi anni ’30, quindi, ha fatto parte della banda della Polizia di Stato suonando il contrabasso. Ha cominciato a dirigere nel 1937 all’età di 24 anni assumendo l’incarico di direttore della banda di Cepagatti (Pescara). In verità il giovane Centofanti avrebbe voluto dedicarsi alle orchestre e ai teatri ma i suoi genitori Paolo Centofanti e Maria Cialfi,

Maria Cialfi la mamma

gli chiesero di continuare la grande tradizione di famiglia con la banda. Così col complesso di Cepagatti ottenne i primi applausi. Nel 1938 prende in carico la direzione della banda di Atessa (Chieti) ma nel 1940 con lo scoppio della seconda guerra mondiale è costretto ad interrompere l’attività. Dopo cinque lunghi anni, con l’arrivo degli alleati in Italia fu con entusiasmo che decise di riorganizzare e dirigere la banda di Chieti tenendo il primo concerto dell’era post-bellica, il 2 giugno 1945 a Rodi Garganico (Foggia). L’anno successivo tornò ad Atessa (Ch) per un’altra applaudita stagione. Dal 1947 al 1950 è stato poi direttore e concertatore della banda della sua città: Lanciano,

Un’immagine giovanile di Nicola Centofanti

con un intervallo, nel 1949 sul podio del complesso bandistico di Casalincontrada (Chieti). Nel 1951 approda alla Grande Banda Città di Chieti che aveva un organico di ben 75 elementi. La “mano” di Centofanti si fece subito sentire e i contratti non si contarono per un complesso eccezionale che portò in repertorio anche le sinfonie di Beethoven, Tchaikovsky, le danze di Amilcare Zanella e Capriccio Spagnolo di Rimskij-Korsakov.

Fabrizio Carcagni

… continua

You may also like

This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish. Accept Read More